sabato 25 aprile 2009
IL NOSTRO 25 APRILE PER IL SOCIALISMO!
IL NOSTRO 25 APRILE E’ QUELLO DI QUANTI COMBATTERONO E
MORIRONO PER COSTRUIRE IL SOCIALISMO NEL NOSTRO PAESE!
I MARXISTI-LENINISTI NON ENFATIZZANO IL 25 APRILE 1945, PERCHE’
RIAFFERMO’ IL POTERE POLITICO DELLA BORGHESIA E DEL CLERO!
Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, tutti i comunisti che si richiamano ai principi e alla strategia del marxismo-leninismo, gli intellettuali d’avanguardia, la gioventù comunista rivoluzionaria, l’avanguardia rivoluzionaria della classe lavoratrice e l’ insieme dei combattenti per la conquista del socialismo nel nostro paese nella ricorrenza del 64° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo non esaltano particolarmente il 25 Aprile 1945, perché esso, purtroppo, non liberò il nostro paese anche dall’infame sistema sociale capitalistico, ma fu solo un passo in avanti nella conquista di talune libertà democratiche e una tappa lungo il difficile cammino verso la conquista del socialismo. Enfatizzare il 25 Aprile 1945 significa attribuirgli una vittoria e un’importanza storica che per i comunisti non hanno alcun valore di classe e rivoluzionaria, in quanto col 25 Aprile non è stato costruito il socialismo in Italia, ma sono state conquistate semplicemente alcune libertà democratiche.
I coerenti comunisti che combatterono contro il fascismo, la monarchia e il nazismo lo fecero nella prospettiva di continuare a combattere sino alla vittoria della rivoluzione socialista, che avrebbe conquistato il potere politico alla classe lavoratrice italiana per avviare la costruzione della nuova e superiore società socialista anche in Italia, ma questa prospettiva fu tragicamente e ignobilmente tradita e repressa dai vertici revisionisti e opportunisti dell’ex Partito Comunista Italiano, allora guidato dal revisionista Palmiro Togliatti. Infatti il 25 Aprile 1945 il potere economico e politico italiano rimase saldamente nelle mani della classe borghese e del clero e ne scaturì una Repubblica e una Costituzione di natura esclusivamente borghese, mentre tanti gerarchi fascisti e monarchici si riciclarono prontamente in difensori del “nuovo” Stato e continuarono a gestire gli affari della borghesia nazionale.
A distanza di 64 anni da quel cambiamento istituzionale democratico-clerico-borghese non c’è rimasto quasi nulla: la Costituzione democratica viene tagliata progressivamente a pezzi, i fascisti rivestiti di democraticismo sono ritornati al potere, la religione cattolica è rimasta religione di Stato e lo Stato del Vaticano continua a condizionare la vita sociale della nazione, i morti della Resistenza vengono equiparati ai morti fascisti di Salò, la destra fascista si radica nuovamente e sempre di più nel paese, i comunisti e gli antifascisti sono nuovamente aggrediti e massacrati e le loro sedi prese d’assalto, il capitalismo nazionale e multinazionale si sta riprendendo tutte le passate conquiste sociali ch’era stato costretto a concedere ai lavoratori in lotta, la presente e drammatica crisi economica, drammatica solo per le masse lavoratrici e popolari, continua a diffondere miseria e disperazione sociale senza, sciaguratamente, un’apprezzabile resistenza di classe e rivoluzionaria da parte di una classe lavoratrice oramai in gran parte assuefatta dal revisionismo politico della falsa sinistra e dai sindacati di regime.
Ne consegue, con estrema chiarezza, che la questione della rivoluzione socialista in Italia, che è di grande attualità, si ripropone necessariamente nel suo autentico significato teorico e strategico, di classe e rivoluzionario marxista-leninista, secondo gli insegnamenti dei quattro grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin e Stalin e della gloriosa esperienza del Partito Comunista bolscevico russo e della Rivoluzione d’Ottobre, così come occorre portare avanti una lotta senza quartiere contro tutte le forme di revisionismo che inquinano il movimento operaio italiano.
Quest’oggi anche il padrone, banchiere, anticomunista e calunniatore dei comunisti e del socialismo realizzato Silvio Berlusconi e l’ex fascista del MSI Gianfranco Fini festeggiano, per opportunità politica e di potere, il 25 Aprile, una ricorrenza che proprio non gli appartiene. Il 25 aprile di Berlusconi, Fini, Franceschini,
D’Alema, Fassino, Veltroni, Ferrero, Vendola, Diliberto, Bertinotti, Napolitano e tutti quelli che la pensano allo stesso modo non è quello per il quale decine di migliaia di Partigiani combatterono e morirono per una causa superiore, inoltre il loro non è assolutamente il nostro 25 Aprile e neppure di tutti quelli che si battono per la costruzione della Repubblica Socialista Sovietica Italiana. Al contrario il nostro 25 Aprile è quello di quanti combatterono e morirono con l’orgoglio e la passione di contribuire a costruire il socialismo nel nostro paese.
Nella giornata di oggi vedere nelle piazze e nelle strade certe facce indegne ricordare o festeggiare il 25 Aprile comunque ci disgusta e ci rattrista la coscienza per il fango che buttano sulla memoria di tanti martiri, in particolare di quegli eroi comunisti morti nella lotta e nella Resistenza antinazi-fascista. Eroi che dalla tomba gridano allo scandalo e rivendicano adeguata vendetta. E noi Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, noi ancora modesto Partito Comunista Bolscevico dell’Italia migliore di oggi e di quella che allora immolò i propri figli per liberare la propria Patria dalle nefandezze del fascismo e del nazismo e dalla ferocia dello sfruttamento degli agrari, degli industriali e dei banchieri e per costruire l’Italia socialista con la conquista del potere politico alla classe lavoratrice, in questo giorno di memorabili ricordi di eroismo e di abnegazione di classe e rivoluzionari solennemente promettiamo di vendicare la loro memoria tradita e infangata e lo faremo senza esitazione alcuna. Liberare l’Italia dal capitalismo significa pure liberarla perpetuamente dal pericolo del ritorno della tragedia del fascismo, perché esso è una creatura partorita e allevata dallo stesso sistema capitalistico.
VIVA LA RESISTENZA ANTINAZI-FASCISTA COMBATTUTA NELLA
PROSPETTIVA DELLA CONQUISTA DEL SOCIALISMO NEL NOSTRO PAESE!
VIVA IL 25 APRILE CHE CHIEDEVA E VOLEVA LA CONTINUAZIONE
DELLA LOTTA SINO ALLA CONQUISTA DEL SOCIALISMO!
VIVA LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA IN ITALIA!
VIVA IL POTERE POLITICO DELLA CLASSE LAVORATRICE ITALIANA!
VIVA LA FUTURA REPUBBLICA SOCIALISTA SOVIETICA ITALIANA!
La Segreteria del P.C.I.M-L.
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