CHE IL 2008 AVVICINI IL PROLETARIATO D’ITALIA E DEL
MONDO INTERO ALLA SUA RIVOLUZIONE SOCIALISTA!
LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA PURTROPPO NON E’ VICINA, MA NEPPURE LONTANA SE LE MASSE LAVORATRICI SI CONVINCERANNO DELLA SUA NECESSITA’, ATTUALITA’ E FATTIBILITA’!
MONDO INTERO ALLA SUA RIVOLUZIONE SOCIALISTA!
LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA PURTROPPO NON E’ VICINA, MA NEPPURE LONTANA SE LE MASSE LAVORATRICI SI CONVINCERANNO DELLA SUA NECESSITA’, ATTUALITA’ E FATTIBILITA’!
Compagne e compagni, lavoratrici e lavoratori, giovani operai e studenti e intellettuali d’avanguardia d’Italia e del mondo intero, si chiude un altro anno di sottomissione, di sfruttamento e di miseria per la classe lavoratrice italiana e planetaria. Dopo la dolorosa sconfitta momentanea del mondo socialista, a partire dalla gloriosa Unione Sovietica, l’imperialismo continua a dominare incontrastato il Pianeta; triste ma vero, la classe lavoratrice del mondo sviluppato e di quello sottosviluppato non ha ancora preso coscienza del suo compito storico di doversi organizzare e lottare per liberare l’umanità da millenni di sfruttamento e di schiavitù padronale, mentre, al contrario e penosamente, la maggioranza dei lavoratori dei diversi continenti continua a sottostare rassegnata al giogo delle multinazionali e si fa persino “concorrenza” – ad esempio tra i lavoratori supersfruttati e sottopagati della Cina e di tante altre nazioni asiatiche, dove non sono in grado neppure di pretendere il rispetto dei diritti essenziali, e quelli dei paesi industrializzati occidentali che, comunque, riescono a imporre alla classe padronale un trattamento meno umiliante – a chi viene sfruttato di più dimostrando tragicamente di non essere capace di nessuna forma di organizzazione, nazionale e internazionale, e lotta di classe e rivoluzionaria per prospettare la fuoriuscita dalla schiavitù sociale capitalistica; le guerre imperialistiche di aggressione, di sottomissione, di sfruttamento e di espansione dei mercati si allargano, diventano sempre più feroci e assassine e l’eroica reazione dei popoli aggrediti finisce per essere sopraffatta dalla forza soverchiante degli eserciti aggressori e schiacciata nel sangue; oggi la Palestina, l’Irak, l’Afghanistan e tanti altri paesi sparsi nei vari continenti sono ridotti a campi di battaglia, dove le varie componenti dell’imperialismo mondiale si contendono lo sfruttamento delle risorse umane e naturali e il bottino di guerra; la democrazia borghese ha ampiamente dimostrato di non essere altro che la legge disumana della sottomissione e dello sfruttamento del più forte, essa è lo specchietto per le allodole per ingannare e rapinare le masse popolari; i popoli degli ex paesi socialisti, con la scomparsa progressiva delle vecchie generazioni che costruirono il socialismo, si allontano sempre di più dalla vissuta civiltà dell’uguaglianza e della fratellanza, perché la gran parte delle nuove generazioni viene drogata, omologata alla cultura borghese dominante, resa socialmente innocua e annullata nel pensiero e nell’azione di classe dalla propaganda del potere statale e sociale capitalistico; le religioni, potendo disporre a proprio piacimento dei potenti mezzi di comunicazione di massa e di formazione della coscienza collettiva, stanno nuovamente soverchiando la scienza e impongono i loro dogmi oscurantisti della sottomissione al padrone e al suo potere politico; tutti i governi del mondo, oramai indistintamente capitalistici o comunque privi di resistenza e di controffensiva socialista, sono l’espressione più servile e di fedeltà agli interessi della disgraziata razza padrona nazionale e multinazionale; fascisti, liberali, socialdemocratici, revisionisti, opportunisti, falsi comunisti legati ai privilegi del potere della borghesia sono alternativamente uniti nel governare, nel servire e nel puntellare il sistema dello sfruttamento del lavoro umano; il movimentismo nazionale e transnazionale attuale, il pacifismo che non mette in discussione il capitalismo quale origine e causa delle guerre, l’anarchismo, il rivoluzionarismo parolaio, il consumismo, la sregolatezza della vita, l’illusione di molti di poter diventare anch’essi padroni, sfruttatori e ricchi: tutto questo concorre alla sopravvivenza di questo miserabile sistema sociale padronale che opprime il mondo intero.
In Italia la situazione politica e sociale non è diversa. L’anno che si chiude ha visto un impoverimento generalizzato delle masse popolari, ma non ancora tale da spingerle alla riflessione di classe, alla ribellione e all’imposizione dei propri diritti e bisogni sociali: a soffrire di più sono stati i disoccupati, i pensionati, i lavoratori dipendenti e i precari; la disoccupazione reale dei lavoratori italiani, specialmente dei giovani e delle donne, è in fase di crescita, mentre i padroni sanguisughe preferiscono assumere i lavoratori immigrati che possono più agevolmente sfruttare e sottopagare: dobbiamo batterci affinché ai nostri fratelli lavoratori extracomunitari siano riconosciuti gli stessi diritti legislativi e sindacati dei lavoratori del nostro paese e di quelli comunitari; i salari, gli stipendi e le pensioni sono letteralmente e costantemente falcidiati dal continuo aumento del costo della vita: le elemosine propagandate dal governo capitalistico Prodi le rilanciamo al mittente, perché i lavoratori non sono stupidi e non accettano l’obolo in cambio del diritto negato ad un’esistenza dignitosa; nelle fabbriche, nelle campagne e negli uffici lo sfruttamento padronale è bestiale e repressivo della dignità umana; la precarietà del lavoro, specialmente delle donne e dei giovani, ha toccato livelli di malvagità non più tollerabili; le morti bianche sul lavoro hanno raggiunto cifre impressionanti, gli industriali, gli agrari e le aziende edili mostrano tutto il proprio disprezzo per i lavoratori anteponendo l’ignobile profitto alla sicurezza della vita: basta con le chiacchiere dei governi di centrodestra e centrosinistra, basta con le passerelle dei ministri ai funerali dei lavoratori assassinati dai padroni, basta con questo sistema sociale di morte, prima la sicurezza e poi il lavoro, prima la garanzia della vita e poi lo sporco guadagno dei capitalisti nazionali e multinazionali; in questo momento un pensiero fraterno e di concreta solidarietà lo rivolgiamo a tutte le vittime del lavoro di ieri e di oggi - e, in particolare, ai sette morti della ThyssenKrupp di Torino – e alle loro famiglie: a questi fratelli caduti sul fronte della lotta al barbaro sistema capitalistico e della sopravvivenza umana noi giuriamo, al momento storico opportuno, vendetta di classe e rivoluzionaria; nelle fabbriche, nelle officine, nelle aziende agricole industriali e negli uffici aumentano i ritmi già elevati di lavoro procurando ai lavoratori stress, malattie varie e maggiori pericoli di infortuni; i contratti nazionali di lavoro vengono rinnovati solo dopo anni dalla scadenza causando un ulteriore aggravamento delle già drammatiche condizioni di vita delle famiglie lavoratrici: responsabili di questo vergognoso ritardo sono il governo padronale e i sindacati di regime, tutti al servizio degli affari della classe imprenditoriale sfruttatrice; lo Stato capitalistico italiano, anche in spregio alla Costituzione borghese, rimane uno Stato di aggressione e di guerra al guinzaglio degli affari del dell’imperialismo americano ed europeo; il potere politico padronale dell’Italia, di centrodestra e centrosinistra-falsi partiti comunisti, dal governo centrale a quello dei comuni passando per le regioni, le province, le comunità montane e le aziende speciali o miste tra pubblico e privato, compreso il settore delle consulenze esterne, delle assunzioni nominative e degli appalti, è letteralmente pervaso, legalmente o illegalmente, da una vergognosa corruzione derivante da una gestione clientelare, nepotistica, elettoralistica e di privilegi della cosa pubblica, corruzione che condiziona e falsifica gravemente e in modo determinante anche il risultato elettorale, che consenta alla casta al governo ai vari livelli istituzionali di continuare a occupare e spartirsi il potere, oltre a coprire di infamia la già ingannevole democrazia dello Stato borghese. Il governo di centrosinistra - sostenuto pure dai falsi partiti comunisti della Rifondazione e dei Comunisti Italiani o Cosa Rossoverde in gestazione -, come previsto e al pari del precedente governo di centrodestra, si è rivelato un ottimo consiglio di amministrazione degli affari del capitalismo e dell’imperialismo italiani: ai padroni il vitello d’oro, ai lavoratori l’aumento della tasse e del costo della vita, la diminuzione, con l’incremento dell’addizionale Irpef regionale e comunale, dei salari, degli stipendi e delle pensioni e la disperazione di non poter più vivere! Questo governo ha trasferito un’enorme ricchezza pubblica alle aziende, mentre, complessivamente, ha aumentato le tasse alla povera gente: vergogna! Ecco perché prima lo mandiamo a casa e meglio sarà per tutti gli italiani e a chi ci rinfaccia il pericolo del ritorno di Berlusconi noi rispondiamo a muso duro che Prodi e Berlusconi sono due facce del medesimo sistema di sfruttamento e di immiserimento capitalistico. Il riscatto e la rinascita sociale del nostro popolo, in particolare della classe lavoratrice, sta solo nell’organizzazione politica e nella lotta di classe quotidiana per il socialismo!
Intanto il capitalismo ha imparato a resistere alle sue crisi programmate e orientate – ma prima o poi non riuscirà a salvarsi da una crisi generalizzata di sovrapproduzione e di cessata espansione dei mercati e quando la lotta intercapitalistica per la sopravvivenza diventerà spietata e, dunque, implosiva – e distrutte le risorse del nostro pianeta già pensa di sfruttare quelle dell’universo e di altri pianeti, dunque la razza padrona ha ambizioni interplanetarie, ma sconfitta dalla società socialista sulla Terra tutte le altre ramificazioni cadranno come rami secchi. Sciaguratamente nelle masse popolari sopravvive ancora l’illusione, volutamente ingenerata dal potere dominante, che questo sistema di sfruttamento e di rapina può essere migliorato e finanche umanizzato. Tale errato convincimento porta la stragrande maggioranza degli sfruttati e degli umiliati a sostenere i partiti politici borghesi, compreso quelli falsamente comunisti, e i sindacati di regime disertando, invece, l’impegno e la lotta di classe per costruire l’avvenire socialista. Di qui l’attuale, evidente solitudine della lotta politica dei coerenti comunisti marxisti-leninisti. Ma non dobbiamo scoraggiarci né tanto meno arrenderci, perché in tal caso saremmo dei cattivi rivoluzionari, verremmo meno agli insegnamenti dei nostri Maestri e renderemmo un ignobile servizio ai nostri nemici di classe. Attualmente per i marxisti-leninisti la situazione politica è drammatica, ma non deve impressionarci, non deve fiaccare la nostra tempra di rivoluzionari e di educatori del marxismo-leninismo. La società umana superiore del socialismo prima e del comunismo dopo non viene da un momento all’altro, non si improvvisa e nessuno ce la regala, essa sarà il risultato di una lunga e dura lotta di classe, anche secolare, di un impegno e di una lotta intergenerazionali, nessuno pensi di poterla realizzare necessariamente nell’arco della propria esistenza, occorre seminare oggi, in termini di assimilazione e di divulgazione dei principi del marxismo-leninismo, per realizzare domani il passaggio dal capitalismo al socialismo. Deve confortarci la certezza che la morte del dannato sistema capitalistico è scritta nella legge scientifica della natura, nel materialismo e nell’esperienza storici dell’umanità. La certezza della futura società socialista è sancita nel processo di emancipazione del genere umano, un processo che avanza ineluttabilmente dall’inferiore società padronale alla superiore società comunista.
Il problema centrale per la ripresa del cammino dei popoli verso il socialismo è quello di elevare la soggettività di classe e rivoluzionaria, cioè marxista-leninista, nelle masse popolari. Questa che viviamo non è una fase rivoluzionaria, perché non è una fase di crisi devastante del sistema economico capitalistico e perché la
soggettività di classe nelle masse lavoratrici e tra i giovani operai e studenti è bassissima. Possiamo affermare che l’attuale è la fase di costruzione della soggettività di classe, ovvero del passaggio della classe lavoratrice da classe in sé a classe per sé, passaggio che al momento opportuno sarà determinante per la vittoria della rivoluzione socialista e per sconfiggere definitivamente le forze della controrivoluzione borghese. Occorre che l’avanguardia della classe lavoratrice, che pure esiste anche se debole e divisa, si costituisca in reparto avanzato della rivoluzione socialista, o meglio in Partito autenticamente di classe e rivoluzionario, ovvero di natura bolscevica. Al momento in Italia questo particolare Partito della rivoluzione e del socialismo già esiste ed è il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista (P.C.I.M-L.), che ho l’onore di rappresentare, un Partito coerentemente strutturato secondo le indicazioni di Lenin e Stalin, forgiato alla scuola del marxismo-leninismo e graniticamente educato al pensiero e l’opera dei nostri grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin e Stalin, pur avendo ben presente che la dottrina comunista, la teoria e la prassi, assieme alla strategia e alla tattica, sono di natura scientifica in contrapposizione a qualsiasi forma di dogmatismo. E non potrebbe essere diversamente, visto che i principi comunisti scaturiscono dalla legge naturale scientifica del materialismo dialettico e storico. Realmente il P.C.I.M-L. è ancora un modesto Partito, così come lo sono tutti gli altri partiti autenticamente marxisti-leninisti del mondo, ma la ragione non sta nella linea politica, che è coerente coi principi del marxismo-leninismo, quanto nella presente scarsa coscienza di classe delle masse lavoratrici, nell’opera devastante del revisionismo vecchio e nuovo, dell’opportunismo, del rivoluzionarismo, del sindacalismo padronale, del movimentismo borghese e nelle, appunto, condizioni oggettive sociali non rivoluzionarie. Possiamo dire che questa è prevalentemente la fase dell’educazione di classe dei lavoratori, di formazione di nuovi quadri dirigenti di professione, di consolidamento progressivo delle posizioni e di preparazione alla conquista del potere.
Compagni e lavoratori tutti d’Italia e del mondo intero, oggi soffriamo molto alla constatazione che ai nostri sovrumani sforzi di lavoro politico quotidiano non corrisponde un adeguato consenso e sostegno del proletariato, ma non dobbiamo disperarci, perché il momento della Rivoluzione e la costruzione della Società Socialista dipendono da vari fattori sociali oggettivi e soggettivi e quando questi convergeranno sarà l’alba della vittoria e l’inizio di una nuova epoca, questa volta perpetua, del socialismo prima e del comunismo dopo. Sarà un’epoca di civiltà superiore e collettiva che l’umanità non ha mai conosciuto. Deve darci coraggio la certezza scientifica che la verità è dalla nostra parte e che la storia futura è con noi e ci appartiene. E’ con tali certezze e passione di lotta di classe e rivoluzionaria che formulo, a nome del Comitato Centrale del P.C.I.M-L., al proletariato italiano e a quello di tutti i paesi della Terra l’augurio fraterno e affettuoso affinché l’anno 2008 ci faccia fare un passo in avanti sulla via maestra della Rivoluzione e del Socialismo.
PER IL NUOVO ANNO 2008
AUGURI COMUNISTI!
AUGURI DI LOTTA DI CLASSE!
AUGURI DI VITTORIE PER IL P.C.I.M-L.!
AUGURI DI MORTE PER IL CAPITALISMO!
AUGURI DI LIBERAZIONE PER I POPOLI OPPRESSI DALL’IMPERIALISMO!
In Italia la situazione politica e sociale non è diversa. L’anno che si chiude ha visto un impoverimento generalizzato delle masse popolari, ma non ancora tale da spingerle alla riflessione di classe, alla ribellione e all’imposizione dei propri diritti e bisogni sociali: a soffrire di più sono stati i disoccupati, i pensionati, i lavoratori dipendenti e i precari; la disoccupazione reale dei lavoratori italiani, specialmente dei giovani e delle donne, è in fase di crescita, mentre i padroni sanguisughe preferiscono assumere i lavoratori immigrati che possono più agevolmente sfruttare e sottopagare: dobbiamo batterci affinché ai nostri fratelli lavoratori extracomunitari siano riconosciuti gli stessi diritti legislativi e sindacati dei lavoratori del nostro paese e di quelli comunitari; i salari, gli stipendi e le pensioni sono letteralmente e costantemente falcidiati dal continuo aumento del costo della vita: le elemosine propagandate dal governo capitalistico Prodi le rilanciamo al mittente, perché i lavoratori non sono stupidi e non accettano l’obolo in cambio del diritto negato ad un’esistenza dignitosa; nelle fabbriche, nelle campagne e negli uffici lo sfruttamento padronale è bestiale e repressivo della dignità umana; la precarietà del lavoro, specialmente delle donne e dei giovani, ha toccato livelli di malvagità non più tollerabili; le morti bianche sul lavoro hanno raggiunto cifre impressionanti, gli industriali, gli agrari e le aziende edili mostrano tutto il proprio disprezzo per i lavoratori anteponendo l’ignobile profitto alla sicurezza della vita: basta con le chiacchiere dei governi di centrodestra e centrosinistra, basta con le passerelle dei ministri ai funerali dei lavoratori assassinati dai padroni, basta con questo sistema sociale di morte, prima la sicurezza e poi il lavoro, prima la garanzia della vita e poi lo sporco guadagno dei capitalisti nazionali e multinazionali; in questo momento un pensiero fraterno e di concreta solidarietà lo rivolgiamo a tutte le vittime del lavoro di ieri e di oggi - e, in particolare, ai sette morti della ThyssenKrupp di Torino – e alle loro famiglie: a questi fratelli caduti sul fronte della lotta al barbaro sistema capitalistico e della sopravvivenza umana noi giuriamo, al momento storico opportuno, vendetta di classe e rivoluzionaria; nelle fabbriche, nelle officine, nelle aziende agricole industriali e negli uffici aumentano i ritmi già elevati di lavoro procurando ai lavoratori stress, malattie varie e maggiori pericoli di infortuni; i contratti nazionali di lavoro vengono rinnovati solo dopo anni dalla scadenza causando un ulteriore aggravamento delle già drammatiche condizioni di vita delle famiglie lavoratrici: responsabili di questo vergognoso ritardo sono il governo padronale e i sindacati di regime, tutti al servizio degli affari della classe imprenditoriale sfruttatrice; lo Stato capitalistico italiano, anche in spregio alla Costituzione borghese, rimane uno Stato di aggressione e di guerra al guinzaglio degli affari del dell’imperialismo americano ed europeo; il potere politico padronale dell’Italia, di centrodestra e centrosinistra-falsi partiti comunisti, dal governo centrale a quello dei comuni passando per le regioni, le province, le comunità montane e le aziende speciali o miste tra pubblico e privato, compreso il settore delle consulenze esterne, delle assunzioni nominative e degli appalti, è letteralmente pervaso, legalmente o illegalmente, da una vergognosa corruzione derivante da una gestione clientelare, nepotistica, elettoralistica e di privilegi della cosa pubblica, corruzione che condiziona e falsifica gravemente e in modo determinante anche il risultato elettorale, che consenta alla casta al governo ai vari livelli istituzionali di continuare a occupare e spartirsi il potere, oltre a coprire di infamia la già ingannevole democrazia dello Stato borghese. Il governo di centrosinistra - sostenuto pure dai falsi partiti comunisti della Rifondazione e dei Comunisti Italiani o Cosa Rossoverde in gestazione -, come previsto e al pari del precedente governo di centrodestra, si è rivelato un ottimo consiglio di amministrazione degli affari del capitalismo e dell’imperialismo italiani: ai padroni il vitello d’oro, ai lavoratori l’aumento della tasse e del costo della vita, la diminuzione, con l’incremento dell’addizionale Irpef regionale e comunale, dei salari, degli stipendi e delle pensioni e la disperazione di non poter più vivere! Questo governo ha trasferito un’enorme ricchezza pubblica alle aziende, mentre, complessivamente, ha aumentato le tasse alla povera gente: vergogna! Ecco perché prima lo mandiamo a casa e meglio sarà per tutti gli italiani e a chi ci rinfaccia il pericolo del ritorno di Berlusconi noi rispondiamo a muso duro che Prodi e Berlusconi sono due facce del medesimo sistema di sfruttamento e di immiserimento capitalistico. Il riscatto e la rinascita sociale del nostro popolo, in particolare della classe lavoratrice, sta solo nell’organizzazione politica e nella lotta di classe quotidiana per il socialismo!
Intanto il capitalismo ha imparato a resistere alle sue crisi programmate e orientate – ma prima o poi non riuscirà a salvarsi da una crisi generalizzata di sovrapproduzione e di cessata espansione dei mercati e quando la lotta intercapitalistica per la sopravvivenza diventerà spietata e, dunque, implosiva – e distrutte le risorse del nostro pianeta già pensa di sfruttare quelle dell’universo e di altri pianeti, dunque la razza padrona ha ambizioni interplanetarie, ma sconfitta dalla società socialista sulla Terra tutte le altre ramificazioni cadranno come rami secchi. Sciaguratamente nelle masse popolari sopravvive ancora l’illusione, volutamente ingenerata dal potere dominante, che questo sistema di sfruttamento e di rapina può essere migliorato e finanche umanizzato. Tale errato convincimento porta la stragrande maggioranza degli sfruttati e degli umiliati a sostenere i partiti politici borghesi, compreso quelli falsamente comunisti, e i sindacati di regime disertando, invece, l’impegno e la lotta di classe per costruire l’avvenire socialista. Di qui l’attuale, evidente solitudine della lotta politica dei coerenti comunisti marxisti-leninisti. Ma non dobbiamo scoraggiarci né tanto meno arrenderci, perché in tal caso saremmo dei cattivi rivoluzionari, verremmo meno agli insegnamenti dei nostri Maestri e renderemmo un ignobile servizio ai nostri nemici di classe. Attualmente per i marxisti-leninisti la situazione politica è drammatica, ma non deve impressionarci, non deve fiaccare la nostra tempra di rivoluzionari e di educatori del marxismo-leninismo. La società umana superiore del socialismo prima e del comunismo dopo non viene da un momento all’altro, non si improvvisa e nessuno ce la regala, essa sarà il risultato di una lunga e dura lotta di classe, anche secolare, di un impegno e di una lotta intergenerazionali, nessuno pensi di poterla realizzare necessariamente nell’arco della propria esistenza, occorre seminare oggi, in termini di assimilazione e di divulgazione dei principi del marxismo-leninismo, per realizzare domani il passaggio dal capitalismo al socialismo. Deve confortarci la certezza che la morte del dannato sistema capitalistico è scritta nella legge scientifica della natura, nel materialismo e nell’esperienza storici dell’umanità. La certezza della futura società socialista è sancita nel processo di emancipazione del genere umano, un processo che avanza ineluttabilmente dall’inferiore società padronale alla superiore società comunista.
Il problema centrale per la ripresa del cammino dei popoli verso il socialismo è quello di elevare la soggettività di classe e rivoluzionaria, cioè marxista-leninista, nelle masse popolari. Questa che viviamo non è una fase rivoluzionaria, perché non è una fase di crisi devastante del sistema economico capitalistico e perché la
soggettività di classe nelle masse lavoratrici e tra i giovani operai e studenti è bassissima. Possiamo affermare che l’attuale è la fase di costruzione della soggettività di classe, ovvero del passaggio della classe lavoratrice da classe in sé a classe per sé, passaggio che al momento opportuno sarà determinante per la vittoria della rivoluzione socialista e per sconfiggere definitivamente le forze della controrivoluzione borghese. Occorre che l’avanguardia della classe lavoratrice, che pure esiste anche se debole e divisa, si costituisca in reparto avanzato della rivoluzione socialista, o meglio in Partito autenticamente di classe e rivoluzionario, ovvero di natura bolscevica. Al momento in Italia questo particolare Partito della rivoluzione e del socialismo già esiste ed è il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista (P.C.I.M-L.), che ho l’onore di rappresentare, un Partito coerentemente strutturato secondo le indicazioni di Lenin e Stalin, forgiato alla scuola del marxismo-leninismo e graniticamente educato al pensiero e l’opera dei nostri grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin e Stalin, pur avendo ben presente che la dottrina comunista, la teoria e la prassi, assieme alla strategia e alla tattica, sono di natura scientifica in contrapposizione a qualsiasi forma di dogmatismo. E non potrebbe essere diversamente, visto che i principi comunisti scaturiscono dalla legge naturale scientifica del materialismo dialettico e storico. Realmente il P.C.I.M-L. è ancora un modesto Partito, così come lo sono tutti gli altri partiti autenticamente marxisti-leninisti del mondo, ma la ragione non sta nella linea politica, che è coerente coi principi del marxismo-leninismo, quanto nella presente scarsa coscienza di classe delle masse lavoratrici, nell’opera devastante del revisionismo vecchio e nuovo, dell’opportunismo, del rivoluzionarismo, del sindacalismo padronale, del movimentismo borghese e nelle, appunto, condizioni oggettive sociali non rivoluzionarie. Possiamo dire che questa è prevalentemente la fase dell’educazione di classe dei lavoratori, di formazione di nuovi quadri dirigenti di professione, di consolidamento progressivo delle posizioni e di preparazione alla conquista del potere.
Compagni e lavoratori tutti d’Italia e del mondo intero, oggi soffriamo molto alla constatazione che ai nostri sovrumani sforzi di lavoro politico quotidiano non corrisponde un adeguato consenso e sostegno del proletariato, ma non dobbiamo disperarci, perché il momento della Rivoluzione e la costruzione della Società Socialista dipendono da vari fattori sociali oggettivi e soggettivi e quando questi convergeranno sarà l’alba della vittoria e l’inizio di una nuova epoca, questa volta perpetua, del socialismo prima e del comunismo dopo. Sarà un’epoca di civiltà superiore e collettiva che l’umanità non ha mai conosciuto. Deve darci coraggio la certezza scientifica che la verità è dalla nostra parte e che la storia futura è con noi e ci appartiene. E’ con tali certezze e passione di lotta di classe e rivoluzionaria che formulo, a nome del Comitato Centrale del P.C.I.M-L., al proletariato italiano e a quello di tutti i paesi della Terra l’augurio fraterno e affettuoso affinché l’anno 2008 ci faccia fare un passo in avanti sulla via maestra della Rivoluzione e del Socialismo.
PER IL NUOVO ANNO 2008
AUGURI COMUNISTI!
AUGURI DI LOTTA DI CLASSE!
AUGURI DI VITTORIE PER IL P.C.I.M-L.!
AUGURI DI MORTE PER IL CAPITALISMO!
AUGURI DI LIBERAZIONE PER I POPOLI OPPRESSI DALL’IMPERIALISMO!
Forio (Napoli), 31 dicembre 2007.