Lavoratori del braccio e dell’intelletto occupati e disoccupati, pensionati, casalinghe e studenti, il 6 e 7 giugno 2009 nella Provincia di Napoli votate per il P.C.I.M-L. per contribuire a migliorare sin da subito le drammatiche condizioni di vita delle masse lavoratrici e popolari e per lavorare alla prospettiva della Rivoluzione Socialista in Italia.
Nel 1912 il Partito Comunista bolscevico in Russia, guidato da Lenin e Stalin, si presentò alle elezioni per eleggere dei propri rivoluzionari alla Duma e per portare la lotta di classe e rivoluzionaria del proletariato russo anche all’interno del potere borghese e zarista. Furono eletti cinque operai candidati dal Partito che portarono all’interno della Duma le rivendicazioni sociali della classe lavoratrice russa e la lotta rivoluzionaria per la conquista del socialismo. Facendo propria l’esperienza del Partito Comunista bolscevico, nel 1924 il Partito Comunista d’Italia presentò una propria lista, guidata da Antonio Gramsci, per l’elezione del parlamento italiano ed ottenne diciotto candidati eletti, che portarono le rivendicazioni della classe lavoratrice italiana e la dura lotta antifascista pure all’interno dello Stato e del potere fascista, eletti che per il loro impegno rivoluzionario finirono presto in carcere, al confino o all’esilio.
I coerenti comunisti, cioè i sinceri marxisti-leninisti che si richiamano al pensiero e l’opera dei quattro grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin e Stalin, fanno tesoro dell’esperienza rivoluzionaria e degli insegnamenti dei propri Maestri e non temono il confronto di classe e rivoluzionario coi propri nemici di classe neppure all’interno delle istituzioni e del potere borghese per rappresentare e sostenere anche in quella sede gli attuali bisogni di vita della masse lavoratrici e popolari italiane e per creare un collegamento tra la lotta di classe e rivoluzione che si combatte nel sociale con quella condotta nelle istituzioni e ciò allo scopo di contribuire a migliorare le condizioni di vita degli sfruttati e di avvicinare il momento storico della Rivoluzione Socialista e del suo trionfo, con la conquista del potere politico alle masse lavoratrici e l’avvio della costruzione della nuova società.
Le crisi economiche, come quella attuale, e le condizioni di vita drammatiche e disperate della classe lavoratrice sfruttata e schiavizzata dipendono esclusivamente dall’esistenza del sistema capitalistico, basato sullo sfruttamento del lavoro altrui e sulla privatizzazione della ricchezza prodotta, e solo abbattendolo è possibile costruire la nuova società socialista e dare dignità e serenità all’esistenza umana. Gli eletti marxisti-leninisti neppure temono minimamente di essere corrotti dai privilegi che il sistema borghese mette a disposizione degli eletti per corromperli, condizionarli nelle scelte e indurli a sostenere gli interessi e la sopravvivenza del suo infame ordine sociale. Si fanno corrompere i falsi comunisti e anche quelli che opportunisticamente e senza pudore si definiscono finanche marxisti-leninisti per ingannare e carpire il voto alle masse popolari, ma noi militanti e candidati del P.C.I.M-L., forgiati nel pensiero e nell’eroica esperienza di vita di Lenin e Stalin, siamo fatti di un’altra tempra e possediamo una coscienza veramente rivoluzionaria di cui la classe lavoratrice operaia e intellettiva può fidarsi senza alcun dubbio.
Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista seguendo l’esempio del Partito Comunista bolscevico e del Partito Comunista d’Italia quando e dove ha le possibilità organizzative si presenta alle elezioni borghesi per dare alla classe lavoratrice la possibilità di esprimere un voto autenticamente rivoluzionario, per estendere la lotta di classe all’interno delle assemblee elettive al fine di sostenere anche in quella sede i bisogni e le aspettative presenti dei lavoratori con l’obiettivo di renderne meno drammatiche le dure condizioni di vita e pure per combattere il potere economico e politico padronale finanche da quella posizione per avvicinare il momento della Rivoluzione Socialista e della conquista del potere ai lavoratoti. Sono queste normali considerazioni per i marxisti-leninisti che hanno indotto il P.C.I.M-L., con non pochi sacrifici di vita per i compagni impegnati, a raccogliere le firme necessarie e a presentare una lista di candidati per l’elezione del Presidente della Provincia e del Consiglio provinciale di Napoli di sabato 6 e domenica 7 giugno 2009. Candidato alla carica di Presidente è il compagno Domenico Savio, Segretario generale del Partito, sostenuto da una lista di provati rivoluzionari marxisti-leninisti e da lavoratrici e lavoratori, pensionati e casalinghe di grande lealtà, onestà e capacità di lotta. Nel nuovo Consiglio provinciale il loro lavoro consisterà nell’applicazione del Programma elettorale che è stato presentato assieme alla lista e che tutti possono leggere sul Sito del Partito all’indirizzo www.pciml.org in NOVITA’ e alla voce P.C.I.M-L. e sottovoce Elezioni.
Naturalmente tutti sappiamo che il potere politico borghese usa tutti gli strumenti possibili per tenere fuori dalle assemblee elettive, a partire dal parlamento nazionale ed europeo, il Partito di classe e rivoluzionario della classe lavoratrice attraverso l’imposizione di leggi di stampo fascista che impongono sbarramenti elettorali e premi di maggioranza per la lista che ottiene maggiori voti, ma il P.C.I.M-L. non rinuncia mai alle sue battaglie, anche nelle situazioni più difficili e lo fa sempre col massimo impegno ideologico e di lotta di classe. Riteniamo di possedere tutte le motivazioni ideali, storiche, culturali e politiche per chiedere e ottenere il voto degli operai occupati e disoccupati, degli intellettuali d’avanguardia, dei pensionati, delle casalinghe e degli studenti per portare la loro protesta e le loro rivendicazioni all’interno del Consiglio provinciale di Napoli e batterci accanitamente affinché vengano accolti e trasformati in atti deliberativi. Un voto al P.C.I.M-L. è un voto dato per cambiare la politica amministrativa della Provincia di Napoli da borghese e padronale che è attualmente a risposta risolutiva dei bisogni e delle aspettative delle masse lavoratrici amministrate. Lavoratori non più umiliati nei loro bisogni, ma protagonisti del loro presente e del loro nuovo futuro.
Terreno di lotta di classe nel Consiglio provinciale saranno, fondamentalmente, le questioni del lavoro o, comunque, del salario garantito dallo Stato, della scuola e della messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici, del trasporto pubblico automobilistico e marittimo, di uno sviluppo e di un governo del territorio concordato con le popolazioni interessate, della condonabilità anche della prima casa di abitazione realizzata senza permesso a costruire nelle aree sottoposte a vincolo paesistico, della raccolta differenziata porta a porta e contro ogni tipo di incenerimento dei rifiuti solidi urbani, del disinquinamento dei territori, del diritto alla casa e allo studio di ogni ordine e grado, della lotta al clientelismo e al favoritismo, della moralizzazione della vita amministrativa, del disinquinamento del mare, delle coste e del sottosuolo mediante la realizzazione e il funzionamento di depuratori efficienti, della modifica dei piani paesistici ricadenti nell’ambito della Provincia di Napoli che armonizzino lo sviluppo sociale con la difesa dell’ambientale, della difesa del patrimonio boschivo, della lotta contro il Comune unico dell’isola d’Ischia e contro la privatizzazione dell’approvvigionamento e della distribuzione dell’acqua, eccetera. Ogni giusta istanza popolare troverà massimo sostegno negli eletti del P.C.I.M-L.
Nel 1912 il Partito Comunista bolscevico in Russia, guidato da Lenin e Stalin, si presentò alle elezioni per eleggere dei propri rivoluzionari alla Duma e per portare la lotta di classe e rivoluzionaria del proletariato russo anche all’interno del potere borghese e zarista. Furono eletti cinque operai candidati dal Partito che portarono all’interno della Duma le rivendicazioni sociali della classe lavoratrice russa e la lotta rivoluzionaria per la conquista del socialismo. Facendo propria l’esperienza del Partito Comunista bolscevico, nel 1924 il Partito Comunista d’Italia presentò una propria lista, guidata da Antonio Gramsci, per l’elezione del parlamento italiano ed ottenne diciotto candidati eletti, che portarono le rivendicazioni della classe lavoratrice italiana e la dura lotta antifascista pure all’interno dello Stato e del potere fascista, eletti che per il loro impegno rivoluzionario finirono presto in carcere, al confino o all’esilio.
I coerenti comunisti, cioè i sinceri marxisti-leninisti che si richiamano al pensiero e l’opera dei quattro grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin e Stalin, fanno tesoro dell’esperienza rivoluzionaria e degli insegnamenti dei propri Maestri e non temono il confronto di classe e rivoluzionario coi propri nemici di classe neppure all’interno delle istituzioni e del potere borghese per rappresentare e sostenere anche in quella sede gli attuali bisogni di vita della masse lavoratrici e popolari italiane e per creare un collegamento tra la lotta di classe e rivoluzione che si combatte nel sociale con quella condotta nelle istituzioni e ciò allo scopo di contribuire a migliorare le condizioni di vita degli sfruttati e di avvicinare il momento storico della Rivoluzione Socialista e del suo trionfo, con la conquista del potere politico alle masse lavoratrici e l’avvio della costruzione della nuova società.
Le crisi economiche, come quella attuale, e le condizioni di vita drammatiche e disperate della classe lavoratrice sfruttata e schiavizzata dipendono esclusivamente dall’esistenza del sistema capitalistico, basato sullo sfruttamento del lavoro altrui e sulla privatizzazione della ricchezza prodotta, e solo abbattendolo è possibile costruire la nuova società socialista e dare dignità e serenità all’esistenza umana. Gli eletti marxisti-leninisti neppure temono minimamente di essere corrotti dai privilegi che il sistema borghese mette a disposizione degli eletti per corromperli, condizionarli nelle scelte e indurli a sostenere gli interessi e la sopravvivenza del suo infame ordine sociale. Si fanno corrompere i falsi comunisti e anche quelli che opportunisticamente e senza pudore si definiscono finanche marxisti-leninisti per ingannare e carpire il voto alle masse popolari, ma noi militanti e candidati del P.C.I.M-L., forgiati nel pensiero e nell’eroica esperienza di vita di Lenin e Stalin, siamo fatti di un’altra tempra e possediamo una coscienza veramente rivoluzionaria di cui la classe lavoratrice operaia e intellettiva può fidarsi senza alcun dubbio.
Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista seguendo l’esempio del Partito Comunista bolscevico e del Partito Comunista d’Italia quando e dove ha le possibilità organizzative si presenta alle elezioni borghesi per dare alla classe lavoratrice la possibilità di esprimere un voto autenticamente rivoluzionario, per estendere la lotta di classe all’interno delle assemblee elettive al fine di sostenere anche in quella sede i bisogni e le aspettative presenti dei lavoratori con l’obiettivo di renderne meno drammatiche le dure condizioni di vita e pure per combattere il potere economico e politico padronale finanche da quella posizione per avvicinare il momento della Rivoluzione Socialista e della conquista del potere ai lavoratoti. Sono queste normali considerazioni per i marxisti-leninisti che hanno indotto il P.C.I.M-L., con non pochi sacrifici di vita per i compagni impegnati, a raccogliere le firme necessarie e a presentare una lista di candidati per l’elezione del Presidente della Provincia e del Consiglio provinciale di Napoli di sabato 6 e domenica 7 giugno 2009. Candidato alla carica di Presidente è il compagno Domenico Savio, Segretario generale del Partito, sostenuto da una lista di provati rivoluzionari marxisti-leninisti e da lavoratrici e lavoratori, pensionati e casalinghe di grande lealtà, onestà e capacità di lotta. Nel nuovo Consiglio provinciale il loro lavoro consisterà nell’applicazione del Programma elettorale che è stato presentato assieme alla lista e che tutti possono leggere sul Sito del Partito all’indirizzo www.pciml.org in NOVITA’ e alla voce P.C.I.M-L. e sottovoce Elezioni.
Naturalmente tutti sappiamo che il potere politico borghese usa tutti gli strumenti possibili per tenere fuori dalle assemblee elettive, a partire dal parlamento nazionale ed europeo, il Partito di classe e rivoluzionario della classe lavoratrice attraverso l’imposizione di leggi di stampo fascista che impongono sbarramenti elettorali e premi di maggioranza per la lista che ottiene maggiori voti, ma il P.C.I.M-L. non rinuncia mai alle sue battaglie, anche nelle situazioni più difficili e lo fa sempre col massimo impegno ideologico e di lotta di classe. Riteniamo di possedere tutte le motivazioni ideali, storiche, culturali e politiche per chiedere e ottenere il voto degli operai occupati e disoccupati, degli intellettuali d’avanguardia, dei pensionati, delle casalinghe e degli studenti per portare la loro protesta e le loro rivendicazioni all’interno del Consiglio provinciale di Napoli e batterci accanitamente affinché vengano accolti e trasformati in atti deliberativi. Un voto al P.C.I.M-L. è un voto dato per cambiare la politica amministrativa della Provincia di Napoli da borghese e padronale che è attualmente a risposta risolutiva dei bisogni e delle aspettative delle masse lavoratrici amministrate. Lavoratori non più umiliati nei loro bisogni, ma protagonisti del loro presente e del loro nuovo futuro.
Terreno di lotta di classe nel Consiglio provinciale saranno, fondamentalmente, le questioni del lavoro o, comunque, del salario garantito dallo Stato, della scuola e della messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici, del trasporto pubblico automobilistico e marittimo, di uno sviluppo e di un governo del territorio concordato con le popolazioni interessate, della condonabilità anche della prima casa di abitazione realizzata senza permesso a costruire nelle aree sottoposte a vincolo paesistico, della raccolta differenziata porta a porta e contro ogni tipo di incenerimento dei rifiuti solidi urbani, del disinquinamento dei territori, del diritto alla casa e allo studio di ogni ordine e grado, della lotta al clientelismo e al favoritismo, della moralizzazione della vita amministrativa, del disinquinamento del mare, delle coste e del sottosuolo mediante la realizzazione e il funzionamento di depuratori efficienti, della modifica dei piani paesistici ricadenti nell’ambito della Provincia di Napoli che armonizzino lo sviluppo sociale con la difesa dell’ambientale, della difesa del patrimonio boschivo, della lotta contro il Comune unico dell’isola d’Ischia e contro la privatizzazione dell’approvvigionamento e della distribuzione dell’acqua, eccetera. Ogni giusta istanza popolare troverà massimo sostegno negli eletti del P.C.I.M-L.