lunedì 30 marzo 2009

A ISCHIA INIZIATA LA DEMOLIZIONE DELLE CASE DELLA POVERA GENTE. IL PCIML: IL PARLAMENTO FERMI QUESTA INTOLLERABILE TRAGEDIA SOCIALE!

A ISCHIA IL VIA AGLI ABBATTIMENTI. DOMENICO SAVIO: "NESSUNA CASA DI NECESSITA' DEV'ESSERE ABBATTUTA, SI MOBILITINO LE COSCIENZE LIBERE"

L’essere atei non ci impedisce di plaudire alla coraggiosa e altamente umana opposizione della Chiesa di Procida alla demolizione degli abusi edilizi di necessità, ci auguriamo che la Chiesa di Ischia, col Vescovo Filippo Strofaldi, faccia presto la stessa cosa. I sindaci delle due Isole hanno il dovere politico, morale e amministrativo di difendere l’abusivismo di bisogno sociale guidando e sostenendo l’opposizione popolare alle demolizioni.

di Domenico Savio*

Nel nostro ultra cinquantennale impegno politico e sociale di dirigenti comunisti al fianco delle masse lavoratrici e popolari in lotta per poter vivere un’esistenza umana e dignitosa abbiamo sempre sostenuto che la rivendicazione e l’ottenimento di un appartamento adeguato e decoroso per ogni nucleo familiare è una battaglia di civiltà e di umanità. Da sempre nella storia delle donne e degli uomini di questo Pianeta - al pari del diritto all’assistenza sanitaria gratuita, allo studio dall’infanzia all’università e ai corsi di specializzazione, al lavoro garantito e al godimento del tempo libero – la casa ha rappresentato una conquista primaria e fondamentale per poter vivere bene, nel decoro e nella tranquillità la propria vita da soli o in unione. L’abitazione è un diritto naturale inalienabile e nessuna legge convenzionale di nessun Stato può negarlo ed è comprensibile e giustificabile chi non avendola cerchi di procurarsela.
Ogni persona vive la propria vita una sola volta ed è in quel tempo che la società nel suo insieme deve consentirle di viverla bene. Non a caso la Costituzione italiana sancisce il diritto alla casa per tutti, però, purtroppo, a 64 anni dalla proclamazione della Repubblica lo Stato, coi vari governi che si sino ad oggi si sono susseguiti alla sua guida, non ha garantito tale diritto a tutti gli italiani né attraverso l’edilizia economica e popolare né consentendo a chi ne aveva la possibilità economica di costruirsela nella legalità, come nel caso delle isole di Ischia e Procida. Attualmente oltre il 20% dei nuclei familiari italiani non possiede ancora un appartamento proprio ed è costretto a vivere in casa presa in affitto. Nella società capitalistica - che è la società dello sfruttamento del lavoro altrui, della disuguaglianza sociale, della negazione dei diritti fondamentali del vivere civile e delle discriminazioni e dove i bisogni popolari vengono sacrificati ai profitti e ai potenti interessi della classe padronale – per il popolo lavoratore e sfruttato esistono leggi buone e leggi cattive, ma quasi sempre cattive, come quelle sull’abbattimento dell’abusivismo edilizio di necessità.
Viviamo in uno Stato che sulla “questione delle abitazioni” è vergognosamente fondato sull’ingiustizia e sulla discriminazione: i vari parlamenti borghesi continuano a mettere sullo stesso piano l’abusivismo speculativo e quello di necessità sociale; i primi due condoni edilizi consentono la sanatoria nelle aree sottoposte a vincolo paesistico mentre il terzo non lo prevede; molte case di necessità hanno avuto i sigilli e le condanne alla demolizione mentre tantissime altre per conoscenze o cecità dei responsabili sono riuscite a sottrarsi alla legge repressiva, che per quanto attiene l’abusivismo di bisogno noi consideriamo profondamente sbagliata, ingiusta e penalizzante nei confronti delle famiglie lavoratrici, mentre le potenti speculazioni del cemento speculativo e affaristico riescono quasi sempre ad aver ragione con la complicità delle istituzioni e del potere politico della loro stessa classe sociale; il governo capitalistico sta lavorando a un piano casa che non sarebbe applicabile nelle aree vincolate, come la nostra Isola; eccetera. Col cosiddetto federalismo l’Italia sta tristemente ritornando ai tanti piccoli stati del medioevo, l’Unità d’Italia sta nuovamente scomparendo!
Ora uno Stato inadempiente verso il diritto alla casa di tante famiglie sta per riprendere gli abbattimenti distruggendo, così, l’esistenza di tanti uomini, donne e bambini, si tratta di uno Stato forte coi deboli e debole coi forti, uno Stato che non merita la stima delle coscienze libere e umane del popolo italiano. Alla famiglia di Barano, destinataria dell’abbattimento di questi giorni, va tutta la solidarietà umana e civile del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista. Dinanzi all’insensibilità sociale dello Stato-padrone e del suo potere politico, che è uno Stato totalmente e autoritariamente estraneo ai bisogni popolari e alle sue aspettative di vita e che ricorre alla forza repressiva per imporre la sua dittatura, bene

ha fatto la Chiesa di Procida a schierarsi a fianco delle povere famiglie minacciate di demolizione e a prevedere iniziative di forte opposizione popolare. In presenza di questa iniziativa il Prefetto di Napoli ha sospeso gli abbattimenti, cosa che deve fare subito anche per quelli previsti per l’isola d’Ischia, perché siamo cittadini della stessa nazione. Basta con le discriminazioni!
L’essere atei non ci condiziona, per difendere la prima casa di abitazione di una moltitudine di famiglie lavoratrici e socialmente bisognose, nel chiedere alla Chiesa di Ischia, col suo Vescovo Filippo Strofaldi, di fare la stessa scelta di quella di Procida e di schierarsi apertamente e prontamente e con ogni strumento che ritiene utile a difesa di chi con l’abbattimento si troverebbe a vivere sulla strada: sia evitato il dramma esistenziale per tante famiglie. Ma, innanzi tutto, chiediamo ai Sindaci delle due Isole, rispondendo a un loro dovere politico, morale e amministrativo, di sollecitare le istituzioni preposte a sospendere ogni abbattimento e, se necessario, a difendere con ogni iniziativa possibile la prima casa di abitazione dei loro concittadini: abbiano il coraggio di far valere il potere che deriva loro dal voto popolare e lo affermino con ogni necessaria iniziativa istituzionale e popolare.

* Segretario generale del P.C.I.M-L.