martedì 30 ottobre 2007

IL PARTITO COMUNISTA ITALIANO MARXISTA-LENINISTA PARTECIPA ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 9 NOVEMBRE 2007

LOTTA DI CLASSE CONTRO I GOVERNI DELLA BORGHESIA, CONTRO L’INFAME SISTEMA CAPITALISTICO E PER LA COSTRUZIONE DELLA SOCIETA’ SOCIALISTA!
LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA E’ ATTUALE E POSSIBILE!

Solo col socialismo possiamo spezzare le odierne catene della schiavitù padronale, dello sfruttamento del lavoro altrui, della disperazione quotidiana a causa della disoccupazione, il bisogno e l’incertezza della vita! La corruzione politica e istituzionale a tutti i livelli della vita pubblica del potere borghese di centrodestra e centrosinistra può essere spezzata solamente seppellendo il regime economico e politico capitalistico:
TUTTO IL POTERE A CHI LAVORA!
TUTTO IL POTERE AI “CONSIGLI” DEI LAVORATORI!
Abbattiamo l’ignobile cittadella dorata degli sfruttatori banchieri, industriali e agrari, degli affaristi, degli speculatori, dei corrotti e corruttori pubblici e privati e dei privilegi della casta al potere!
La lotta di classe del proletariato per il miglioramento delle attuali condizioni di vita può essere vittoriosa solamente se avviene all’interno della lotta politica più generale per preparare la prospettiva della rivoluzione socialista e della costruzione della nuova e superiore società socialista. La stessa cosa vale per la lotta per il lavoro, il salario e lo stipendio, la casa, l’istruzione, l’assistenza sanitaria piena, il tempo libero e contro i licenziamenti e la repressione di chi si oppone alle scelte padronali del potere politico dominante e dei sindacati di regime, contro il dramma della disoccupazione e il carovita, contro l’innalzamento dell’età pensionabile e le pensioni, i salari e gli stipendi di fame, contro la precarietà del lavoro e contro le guerre assassine dell’imperialismo e per l’indipendenza dei popoli.
Ma il capitalismo si può seppellire solo militando e lottando col coerente Partito Comunista rivoluzionario della classe lavoratrice, col Partito della lotta di classe, della rivoluzione proletaria e del socialismo e con la guida ideale e politica del Partito di natura bolscevica: attualmente in Italia questo Partito si chiama Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista. Ogni altra strada è perdita di tempo e comporta la dolorosa e prolungata permanenza nella melma nauseabonda del dannato e disumano sistema economico, politico e sociale della ignobile razza padrona! I governi Berlusconi e Prodi sono uguali nella difesa degli interessi capitalistici e nella repressione dei diritti e dei bisogni dei lavoratori.
PARTITO COMUNISTA ITALIANO MARXISTA-LENINISTA
Pubblichiamo di seguito il volantino inviatoci dal Comitato napoletano di opposizione al protocollo del 23 luglio
CONTRO IL GOVERNO DELLA PRECARIETA’ E DELLA GUERRA
Gli accordi di luglio sottoscritti da Governo, Confindustria e Sindacati Confederali si sono rivelati un ennesimo attacco alle condizioni di vita di lavoratori, giovani, precari e pensionati.
Aumento dell'età pensionabile (dal 2013 a 62 anni, persino prima della famigerata legge Maroni), diminuzione delle pensioni future, incentivazione delle ore di lavoro straordinario e attacco alla contrattazione nazionale, perpetuazione del precariato con la conferma della legislazione sociale di Berlusconi, aumento dei contributi per co.co.co e lavoratori “a progetto”.
Nemmeno una delle (timide e insufficienti) promesse elettorali del governo Prodi è stata mantenuta: anzi, si procede sulla strada del peggioramento delle nostre condizioni..
Dopo la finanziaria del 2007 che ha "risanato" prendendo i soldi dalle nostre tasche (aumento dei contributi,, delle imposte locali e dei ticket) per trasformarli in nuovi e crescenti regali alle imprese, dopo il tentato scippo del TFR (respinto nei fatti dalla grande maggioranza dei lavoratori) e con l'attuale finanziaria, continua la redistribuzione di reddito a favore delle imprese.
Il governo che si rivela essere sempre più espressione degli interessi degli industriali e dei banchieri, ha trovato un’ottima sponda nei sindacati "amici" CGIL-CISL-UIL, che hanno accettato da Prodi tutto ciò che era stato dichiarato inaccettabile con Berlusconi.
La consultazione "truccata" sull'accordo c'è stata. Una consultazione pilotata, con regole ben poco democratiche e un alto grado di manipolazione, in assemblee in cui si sono illustrate solo le ragioni del si. La grande maggioranza dei lavoratori non si è espressa e comunque un forte dissenso si è manifestato attraverso il no o attraverso il boicottaggio consapevole.
Si tratta ora di passare dalla protesta e dal rifiuto a fatti concreti, a forme di lotta e di mobilitazione generale, all'iniziativa, in prima persona, dei lavoratori per esprimere la crescente insofferenza e la nostra netta opposizione contro questo governo. Per mostrare nelle piazze il nostro rifiuto di una politica tesa a tutelare le esigenze dei padroni a danno di lavoratori, pensionati e giovani.
Lo sciopero generale e generalizzato, indetto per il 9 novembre da tutti i sindacati di base, da numerose altre organizzazioni politiche e di movimento, contro gli accordi del 23 luglio, è un'occasione importantissima per ripartire con un movimento di vera lotta in grado di resistere alla inarrestabile offensiva padronale e governativa.
Se non troviamo la forza di opporci, di far sentire la nostra protesta, senza affidarci illusoriamente alle dichiarazioni di quella sinistra di governo che critica tutte le decisioni dell’esecutivo ma poi finisce immancabilmente per votarle, padroni e governo dopo l’accordo del 23 luglio e la recente finanziaria si sentiranno autorizzati a realizzare nuovi provvedimenti peggiorativi contro i lavoratori.
Sarà di grande importanza che lo sciopero si generalizzi nella vita metropolitana coinvolgendo tutti i settori sociali per esprimere l’opposizione a tutto campo contro il governo Prodi e la sua politica.

* Contro il Governo Prodi e gli accordi del 23 luglio
* Contro i licenziamenti e la repressione di chi si oppone dentro e fuori i posti di lavoro
* Contro la repressione ed il supersfruttamento dei migranti e per la tutela dei loro diritti
* Contro le spese belliche, le missioni di guerra e le basi militari
* Per l’abbassamento dell’età pensionabile e l’aumento delle pensioni
* Per l'abolizione del precariato (pacchetto Treu e legge 30) e per un lavoro stabile e tutelato
* Per forti adeguamenti salariali e il ripristino di un meccanismo di rivalutazione automatica.
* Per il diritto al reddito e l’accesso ai servizi sociali
Venerdì 9 Novembre 2007:
SCIOPERO GENERALE.
MANIFESTAZIONE REGIONALE A NAPOLI ore 9.30, piazza Mancini
Comitato napoletano di opposizione al protocollo del 23 luglio